Borghi da Visitare

Il Cilento terra di storia e di luoghi magici. Abbiamo pensato di fornire una piccola lista dei borghi più belli da visitare così da rendere il vostro soggiorno ancora più unico.

Castellabate – Benvenuti al Sud

Castellabate è uno dei borghi più visitati del Cilento, diventato famoso con il celebre film “Benvenuti al Sud”.
Al suo interno si trova il Castello dell’Angelo (edificato a partire dal 1123), ovvero il castello che fu dell’abate San Costabile Gentilcore, a cui la storia locale è fortemente legata. Ai suoi piedi si trova località Santa Maria e spingendo lo sguardo oltre, verso l’orizzonte, in condizioni di cielo terso è possibile vedere il Golfo di Sorrento e anche l’Isola di Capri. Per ulteriori informazioni seguite questo link Castellabate

Perito

Il borgo rivestì importanza per tutto il Medioevo come cittadella fortificata a controllo delle valli sottostanti. La chiesa di San Nicola (XVI secolo) è presumibile che sia stata edificata ampliando una cappella già esistente. Essa in origine si presentava con pianta a croce latina pura. Successivamente, nella prima metà del 1700, furono edificate la navata laterale sinistra nonché la vecchia cupola a trullo. Vanta un monumentale campanile edificato dal recupero di un’antica torre di epoca angioina. Sorto come casale di Orria, dal 1811 al 1860 l’abitato ha fatto parte del circondario di Gioi, appartenente al Distretto di Vallo del Regno delle Due Sicilie. Si suppone che Perito nasca da “Prusuttano”, un villaggio situato un po’ più giù all’attuale paese dalla cui distruzione nasca poi Perito. Antecedente a Prusuttano è “Napoli Piccola” villaggio situato tra Perito e Orria. E’ proprio in questa località si trovano i ruderi di una chiesa intitolata a Santa Catarina custodita dai monaci Benedettini. Per informazioni ulteriori cliccate sul link di seguito Pro Loco di Perito

Piano Vetrale – Paese dei Murales

Piano Vetrale è un borgo particolarmente caratteristico. Da quasi un trentennio, è noto quale paese dei Murales, enormi e splendidi dipinti che ornano quasi tutte le facciate esterne delle case, alcuni, realizzati anche su antichi portoni. Opere di artisti italiani e stranieri, raffigurano le scene più variegate. Partendo da personaggi fiabeschi si continua con i segni dello zodiaco e le scene di tradizioni popolari, per arrivare attraverso il gioco della vita alle considerazioni, talvolta sconcertanti del nostro tempo. Una peculiarità suggestiva, da regno della fantasia, che rende Piano Vetrale una sorta di “Museo a cielo aperto”.  
Per altre informazioni in merito, seguite il link: Piano Vetrale paese dei murales

Orria

Orria è ubicato su uno sperone roccioso proteso tra due profondi valloni, l’Orria e il Cerreto. Fra i beni artistici di Orria si segnala la Chiesa di San Felice, costruita agli inizi del XVI secolo, mentre l’artistico campanile fu sopraelevato nel 1720. Sul monte sovrastante l’attuale abitato sorge l’antica Chiesa di Santa Domenica, appartenente un tempo al Convento di San Domenico. Al centro del paese, in piazza Vittoria, è l’antichissima Cappella di Santa Maria delle Grazie. Secondo la tradizione la cappella fu costruita verso il 1000. Di un certo valore artistico è il Palazzo Gigliucci, il Palazzo De Feo e l’altro omonimo ubicato nella strettoia che scende fino a piazza Vittoria. Degno di nota è inoltre il cosiddetto Arco della Fontana Vecchia.

Gioi

Gioi Cilento ha un cuore artistico, una storia millenaria e una tradizione culinaria antichissima. Ha dato i natali a Leo De Berardinis e ha avuto importanti esponenti nella scultura del legno (E. Salati e V. de Marco) e nella pittura (M. Romano e E. Infante).  Gioi è anche il Paese dei due campanili, quello della chiesa di Sant’Eustacchio e quello di San Nicola, ai quali noi ne aggiungiamo un terzo: quello più piccolo ma non meno importante del Convento di San Francesco, costruito nel 1466 a spese dell’università e con il contributo del popolo. Ulterioti informazioni a: http://www.turismoinsalerno.it/gioi.htm

Stio

Alcuni indizi frammentari della storia antica del paese si riferiscono al periodo che va dalla fine dell’VIII secolo d.C. al XIII secolo, quando Stio aveva già preso forma di un centro abitato. Sicuramente il primo agglomerato stabile dovette formarsi successivamente alla costruzione di alcuni conventi – San Lucido e Santa Maria della Croce – da parte di monaci, forse benedettini, che tra l’altro furono i primi ad iniziare la famosa Fiera della Croce (che ancora si svolge il primo giorno di settembre) per commercializzare i loro prodotti. Una delle maggiori attrattive del borgo è il museo di arte contemporanea che si trova nel centro storico di Stio. Nella zona è anche possibile visitare la Chiesa di San Pasquale il cui culto risale al 1726. Eventi prodigiosi accaduti negli anni seguenti fecero decidere alla popolazione di adottare il Santo Pasquale come protettore del paese. Per informazioni ulteriori: Stio

San Severino di Centola – Borgo Fantasma

Il borgo medievale di San Severino è abbarbicato su uno sperone roccioso a ridosso del fiume Mingardo e si affaccia su quella che è conosciuta come Gola del Diavolo. Oggi, oltre ai ruderi delle abitazioni e della chiesa della Madonna degli Angeli (e del suo campanile), rimangono quelli altrettanto affascinanti di un castello. Oggi il borgo è totalmente disabitato. La chiesa situata in cima alla rupe è stata ristrutturata come pure la piazzetta ad essa antistante. Lo spazio viene utilizzato per eventi e rappresentazioni: su tutte, quella del presepe vivente. E’ da questo punto che l’occhio gode appieno della magnifica veduta sulla Valle del Mingardo. Non converrà, allora, fermarsi a metà del percorso: arrivare fin sulla cima della rupe regalerà per qualche attimo la sensazione di perdersi tra le pieghe del tempo di cui le pietre del borgo sembrano essere immagine. Altre informazioni sul paese è possibile trovarle al seguente link: San Severino di Centola: borgo fantasma

Rocca Cilento

Rocca Cilento è menzionata per la prima volta in un documento del 1110 in cui si riporta la decisione di Guglielmo I Sanseverino di spostare la sede della “Baronia di Cilento”, dal centro fortificato posto sulla cima del Monte della Stella, alla collina di Rocca. I Sanseverino vi risiedevano esercitandovi la giustizia e compiendo importanti atti amministrativi. Appunto come sede amministrativo – militare della Baronia, Rocca seguí poi strettamente le vicende di questo feudo, che i Sanseverino del ramo di Marsico persero e recuperarono più volte, ma che sostanzialmente controllarono per oltre quattro secoli e mezzo, fino alla metà del XVI secolo (1552). Da allora Rocca seguirà le vicende degli altri paesi cilentani passando di mano a diverse famiglie di feudatari, cocludendosi la serie con le famiglie Garofalo e Granito di Belmonte. Per informazioni: Castello di Rocca Cilento

Il borgo antico di Teggiano



Da secoli Teggiano è nota per la bellezza delle sue 13 chiese. Grazie ai Principi Sanseverino che vollero abbellirla di luoghi di culto e monumenti, alla storica presenza di un seminario vescovile e al successivo innalzamento a sede diocesana, Teggiano è riuscita nei secoli ad affermarsi come culla della spiritualità e del sentimento religioso dell’ intero Vallo di Diano. E’ un vero e proprio gioiello rimasto intatto: i vicoli medievali si aprono su piazze dove il tempo sembra essersi fermato e le lanterne, che oscillano sospese tra i vicoli dell’antico borgo, illuminano una passeggiata suggestiva che regala al visitatore un paesaggio non diverso da quello impresso in dipinto. Dalla terrazza accanto al Castello, in pieno centro storico, si gode di una magnifica vista sulla Valle . Vari i musei che si possono visitare come quello di San Cono, delle Erbe, delle Tradizioni e quello Diocesano.

Pioppi – Palazzo Vinciprova

Il Castello, come viene chiamato dagli abitanti di Pioppi, venne edificato nel XVII secolo dalla famiglia Ripoli, mercanti originari della Catalogna ma stabilitisi a Pollica durante il dominio degli Aragonesi a Napoli. Nel 1888 apparteneva a Giuseppe Sodano, signore di Pollica, che successivamente lo cedette ai Vinciprova di Omignano. A questa famiglia apparteneva Pier Leone (detto Leonino), ufficiale uno dei “Mille” nella famosa spedizione di Garibaldi, del quale si conservano la “camicia rossa”, la spada e il berretto proprio al museo.
Nel 1986 il Palazzo Vinciprova fu ceduto al Comune di Pollica dalla professoressa Lidia Vinciprova, ultima erede della famiglia. Dopo un laborioso intervento di ristrutturazione realizzato dall’amministrazione comunale di Pollica, il Palazzo Vinciprova sito nella frazione Pioppi è ora il museo del mare e della dieta mediterranea. Il Museo è gestito dal gennaio del 2013 da Legambiente Onlus e rappresenta una delle strutture museali e didattiche più frequentate della regione Campania.  Altre informazioni vi aspettano al link: Museo vivo del Mare